domenica 3 agosto 2008

Grazie al cielo

Rumiz è partito anche quest'anno.
Adesso sì che è estate.

Già che vi cercavo il link dell'articolo di oggi su Repubblica (per capirci, quest'anno va coi mezzi pubblici da Capo Nord circa a Istambul, lungo il confine orientale dell' Unione Europea, slurp), che non ho trovato - ho trovato però questa roba qui, benedetto web:-)

Vedo volare sopra di me i violinisti di Chagall, il vecchio padre barbuto di Bruno Schulz, i sogni di Chaim Potok, i fantasmi di Isaac Singer.

Evvai.
La citazione viene dal libro di Rumiz "E' Oriente", Feltrinelli.
Io, che ovviamente l'ho già letto, sono già piombata mani e piedini ne "La famiglia Moskat" di Isaac Bashevis Singer, che lì capre e violini si sprecano proprio. Siccome è edito in italiano da TEA, che sta facendo una promozione, capace che se siete delle vecchie volpi ve lo pescate da qualche parte a 5,90 euri, che per quasi 600 pagine non è mica male.

Vi domandaste chi fosse, siete delle capre (appunto), ché Singer ha vinto il Nobel per la letteratura nel 1978, è nato a Radzymin (in Polonia) nel 1904 da un rabbino figlio di rabbino ecc per le solite settanta generazioni, quindi di fisso parlava solo yiddish e aramaico. Scriveva, e quindi vedi i casi della vita comincia a scrivere come corrispondente estero (da Varsavia) del Jewish Daily Forward, con sede a New York. Nel 1935, anche lui appena prima che accadesse la madre di tutti gli orrori del '900, trasloca in America e comincia a scrivere in inglese. Non riesco bene a dire se è cool (vabbè, io vedo CSI) o cheap, ma è morto a Miami nel 1991.

E se parliamo di polacchi che scrivono in una lingua non madre (cioè l'inglese), posso farvi mancare la citazione del mio amato Conrad? No, non posso.

Nessun commento: