lunedì 29 dicembre 2008

venerdì 19 dicembre 2008

Quello che A. non sa

Quello che A. non sa è che ogni giorno da allora io sono scesa a patti con lui e che ogni notte mentre dormivo e mentre ero sveglia il mio cuore ha fatto l'amore con lui senza chiedergli il permesso.
Non sa che parlavo con lui, quando già ero una donna di mondo, mentre facevo shopping sulle Ramblas e mentre cenavo in Belgravia, e che sembrava piangessi per altro, ma in realtà perchè avrei voluto sentire la sua voce in certe notti molto fredde o molto calde che ho attraversato, nelle penombre e in piena luce.
Sa che non volevo fermarmi con lui in un posto di mare, crede ancora che io sia andata via e immagino sia meglio così.
Ci siamo conosciuti in una piazza in settembre, e per ragioni che non sto a spiegarvi di quel giorno è passato alla (nostra) storia solo che io dicevo fa-caldo-sono-un-po-sudata e lui tra le mie gambe sussurrava meglio-così.
Certi amori non finiscono, ma è molto meglio fare finta di sì, e fare gli smemorati con se stessi e non tornarci sopra per nessuna ragione al mondo, tranne che nei dormiveglia in cui non si è imputabili di niente, e nei blog, che tanto non esistono per altri se non per se stessi.
Quello che A. non sa, e che non vorrebbe certamente sapere, è che non ricordo affatto come sia finita poi, perchè il suo sangue circola nel mio sangue da allora.
Sa, di sicuro, che volevo andare e correre, e che sono andata, non sa se ho corso oppure no perchè era già un altrove.
Ho corso, perchè volevo sapere e misurare.
Sono corsa via con tutto il fiato che avevo, inseguita dal suo corpo e dal mio, da certe sere romane e dal sangue nel lavandino, da Piazza Farnese, dai ricci di mare, da una sottoveste di seta azzurra, da uno schiaffo e dagli aerei presi al volo, dal sesso a perdere il fiato in un androne di Trastevere.
Ho saputo, e ho misurato, e ancora non ho smesso di andare; lascio alla notte, al Natale che arriva, al Negroni che circola dentro pensieri strani, il compito di restituirmi a lui.

lunedì 8 dicembre 2008

Un giudice a Berlino
















Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita.

(Enrico Berlinguer)


"...molti italiani, secondo me, si accorgono benissimo del mercimonio che si fa dello Stato, delle sopraffazioni, dei favoritismi, delle discriminazioni. Ma gran parte di loro è sotto ricatto. Hanno ricevuto vantaggi (magari dovuti, ma ottenuti solo attraverso i canali dei partiti e delle loro correnti) o sperano di riceverne, o temono di non riceverne più."

Questa ve la regalo come anticipo di Natale, essendo Enrico Berlinguer intervistato da Eugenio Scalfari nel lontano 1981, cioè 27 (ventisette) anni fa.

Qui sotto, invece, c'è il regalo di Natale per il PD, stessa fonte.

"I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai TV, alcuni grandi giornali. Per esempio, oggi c'è il pericolo che il maggior quotidiano italiano, il Corriere della Sera, cada in mano di questo o quel partito o di una sua corrente, ma noi impediremo che un grande organo di stampa come il Corriere faccia una così brutta fine. Insomma, tutto è già lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire. E il risultato è drammatico. Tutte le "operazioni" che le diverse istituzioni e i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione dell'interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica. Un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine, se procura vantaggi e rapporti di clientela; un'autorizzazione amministrativa viene data, un appalto viene aggiudicato, una cattedra viene assegnata, un'attrezzatura di laboratorio viene finanziata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura quei vantaggi, anche quando si tratta soltanto di riconoscimenti dovuti."

Ma: oh, sì, che c'è un giudice a Berlino. E a Napoli, a Catanzaro. A Firenze.

A Napoli c'è un'inchiesta sui soliti appalti truccati decisi dalla Giunta comunale PD: Rosa Russo Iervolino, non indagata, ha detto tuttavia che "se il PD glie lo chiede se ne va". Uolter? Chiediamoglielo, a lei e a Bassolino, eh.
Facciamolo, per carità di patria, e per segno di civismo, e per onestà intellettuale, e perchè è adesso che vogliamo un'altro paese, facciamo che glie lo chiedi tu eh.
A Napoli ci sono i PM della DDA, che ogni santo giorno se la giocano coi boss di Scampia e con i casalesi, e qui lo capite da soli.

A Catanzaro c'era un giudice cui sono state sottratte le inchieste per corruzione e per truffa ai danni della UE per milioni di euro ricevuti per costruire opere pubbliche in Calabria, e spariti nel nulla.
Chiedendone il suo capo il trasferimento ad altra sede oltre che provvedimento disciplinare,il conflitto tra le Procure di Catanzaro e Salerno è arrivato uno scontro tanto violento da spingere all'intervento il Presidente della Repubblica, che presiede pure il CSM.

A Firenze, invece, c'è un GIP che ha emesso il 28 novembre un'ordinanza di sequestro e sette avvisi di garanzia per corruzione, che ha scoperchiato il vaso di Pandora di una gestione baronale e rossa. Ha scritto le sue 150 smilze paginette per dire che il PD fiorentino si spartiva favori, protezioni, appalti e consulenze da mezzo milione di euro l'una, affidate ai soliti amici degli amici e (a volte ritornano) intrallazzava con Salvatore Ligresti. Ha fatto saltare le primarie del PD in Toscana, e vivaddio messo in imbarazzo Veltroni. Ezio Mauro, che ha sottolineato l'affaire sulle pagine di Repubblica, si è ritrovato il sindaco Domenici (che non c'entra, peraltro) incantenato sotto la redazione fiorentina.

Massimo D'Alema, sì, quello che era stato intercettato da Clementina Forleo mentre diceva a Ricucci, che si accingeva a scalare illegalmente la BNL, "Facci sognare", ha detto a Maurizio Crozza che lui non vuole il potere, ma che se Veltroni ha bisogno di aiuto...

Alessandro Robecchi, come sempre, dice cose argute qui, ma e' inutile che ve lo dica, qualcuno che come tutti noi da molto tempo sa, ma non ha le prove, c'è.

A Walter Veltroni e ai vertici del Partito Democratico credo che tutti auguriamo di trovare la forza morale e politica di non fare proprio ora mercimonio della magistratura.
A quelli come Di Pietro, e come Renato Soru, auguriamo di continuare a raccontarci un'altra storia, a parlarci di politica come etica, come mediazione alta, come legalità e come onorato servizio alla comunità.
A quei PM, a quei GIP, a quei Procuratori Generali, al Presidente della Repubblica, auguriamo infine di trovarle, le prove.

Edit
No, dico. Va bene lo ammetto, sono in una certa confidenza con uno dei giudici di cui sopra. Interpellato sui fatti, ha testualmente dichiarato al mio cellulare: "Ah non ho letto i giornali negli ultimi due giorni, ero a fare gli esercizi spirituali". Avendo in seguito appurato che no, non sta scappando con una setta, questa passa direttamente nella top ten delle frasi celebri.

sabato 6 dicembre 2008

No, dico

No, dico/1
Siccome che c'è la crisi pare che la gente la butti sul superenalotto: la spesa è aumentata ad ottobre di circa il 230% rispetto alla media mensile degli ultimi due anni. E ho detto duecentotrentapercento.
Ma la gente (la ggente) non la smette mai di pensare alle minchiate?

Siccome che c'è la crisi, Gucci fa i saldi in anticipo, ma noblesse oblige solo su invito. E siccome l'invitata sono io (noblesse oblige) questa settimana mi è toccato accompagnarci a turno amici che devono fare i regali a mamme nonne e fidanzate, e amiche che non si può perdere l'occasione. Fra un po' ci metto una branda, e scatta la percentuale. No, la gente non la smette mai di ecc ecc.

Siccome che c'è la crisi, io mi sono innamorata di un portafogli delizioso di Louis Vuitton. Vuitton non fa i saldi in anticipo, o, se li fa, non mi invita. Ok, devo smetterla di pensare alle minchiate.

No, dico/2
Posso non amare quest'uomo? No, non posso.
Serenamente, pacatamente: che vergogna.

martedì 2 dicembre 2008

Special thanks

Sei anni giusti in una specie di delirio.
Da non crederci. E ancora, quasi senza il tempo di dormire, come ora (troppi caffè).
Guest star: il Crotalo, of course, perchè, come saggiamente ha detto M. una volta, il suo talento ci costringe ad essere tutti più bravi. A me, ha insegnato tutto.
Special thanks to:
- il Rude, per avermi chiesto al momento giusto di scrivergli quello che avevo in mente, "in tre cartelle" (sic)
- M., per il calore e lo sguardo, per i gesti e le parole che contano
- The Lady, per avermi scritto prima che lo sapessi "you're gifted, and talented"
- l'Incantevole, per le conversazioni su Bill Viola, le risate, e per un dono molto speciale
Mi domando se sono diventata proprio così come ci si aspetta che sia una che vive lì, fa quel lavoro lì, frequenta gente così. Spero di no. Nel caso, abbattetemi senza remore.

Vabbé, non posso trattenermi: ma delle volte, e piantarla di usare il potere, il governo, le leggi della Repubblica per sottrarsi non alle condanne ma ai processi, e per le proprie personali vendette pubbliche e private e pulizie per così dire etniche (leggi togliere di mezzo la concorrenza)? Io, che questo non è un paese, ve l'avevo già detto qui.