giovedì 28 gennaio 2010

Be stupid (heaven is a playground)

Qualche volta - ma è ormai raro - i pubblicitari ce la fanno.











Ce l'hanno fatta quelli di Anomaly, agenzia creativa con sedi a NYC e Londra. Che siano supercool lo si traduce dagli indirizzi, Broadway in Manhattan e Southwark, angoli di pianeta riservati a creativi di rango.

Glie l'hanno fatta fare, invece, quelli della Diesel di Renzo Rosso, con questa campagna che è bella, divertente, smart e stupida per davvero.
E' talmente semplice e stupida che è pure educativa, poichè il payoff intende spingere le persone a prendersi dei rischi e ad abbandonare un treno di vita di figaggine un po' finta in cui tutti siamo un po' avvoltolati.

Like balloons, we are filled with hopes and dreams. But. Over time a single sentence creeps into our lives. Don’t be stupid. It’s the crusher of possibility. It’s the worlds greatest deflator. The world is full of smart people. Doing all kind of smart things… Thats smart.

Well, we’re with stupid. Stupid is the relentless pursuit of a regret free life. Smart may have the brains…
but stupid has the balls. The smart might recognize things for how they are. The stupid see things for how they could be. Smart critiques. Stupid creates. The fact is if we didnt have stupid thoughts wed have no interesting thoughts at all. Smart may have the plans… but stupid has the stories.

Smart may have the authority but stupid has one hell of a hangover. Its not smart to take risks… Its stupid.
To be stupid is to be brave. The stupid isnt afraid to fail. The stupid know there are worse things than failure… like not even trying.

Smart had one good idea, and that idea was stupid. You can’t outsmart stupid. So don’t even try. Remember only stupid can be truly brilliant.

So, BE STUPID


A recruit.diesel.com stanno cercando cose stupide, mentre se vi sentite molto londinesi o newyorkesi e supercool, potete provare a talents@anomaly.com.
Conservatevi sempre folli, affamati, e stupidi, amici della capra.

mercoledì 20 gennaio 2010

Il fuoco dentro le parole

Mi sono steso su mille lenzuola
Cercando il fuoco dentro una parola
E le mie mani hanno applaudito il mondo
Perchè il mondo è il posto dove ho visto te.
Dove ho visto te, Lorenzo Jovanotti Safari 2008


E' iniziato l'anno.

Il momento migliore di San Silvestro sono stati i vicoli di Genova, e le luci della città, e il mare e la Lanterna e il silenzio nella notte da una finestra in collina.



Le parole dell'amato Crotalo la vigilia di Natale sono state un balsamo, per ciò che è stato e per qualsiasi cosa verrà.

E poi di nuovo di corsa, aerei e hotel e gli eventi e le gare e i brainstorming e i report e la capa Ginevra e Caparezza -business as usual.

Roma - e finalmente i Bacon e il fuoco dei Caravaggio alla Galleria Borghese tutti per me, e la sera romana tiepida di via Veneto.

Rumiz - non fate quell'aria innocente, ve lo domandavate anche voi - se ne è andato a passar le feste in uno dei suoi soliti posticini ameni, a Erto.
Proprio lì, il paese sotto la diga del Vajont che fu spazzato via dal crollo della medesima il 9 ottobre 1963, ha incontrato Mauro Corona in una specie di antro in cui vive e lavora.

Di nuovo c'è che Facebook e Twitter non sono più moderni, e che Second Life è morto.

Di vecchio c'è che ieri sera Vespa parlava di maghi e oroscopi, e Bersani a Ballarò parlava delle primarie del PD - che è circa lo stesso. Bondi ha dimostrato una rara capacità di prendere per puro sfinimento i propri interlocutori, il suo argomentare fa lo stesso effetto delle poesie che Vanity Fair si ostina impietosamente a pubblicare: e questo naturalmente spiega come mai Silvio lo abbia scelto come portavoce.

Di nuovo, e di vecchio, c'è un piccolo libro che vi lascio come una croce, quale viatico per questo anno iniziato, che è La strada di Cormac Mc Carthy.
Abbiatene paura, perchè avrà il potere di irritarvi, e di svegliarvi la notte, e di farvi sentire come morti viventi, e infine di cambiarvi per sempre.

giovedì 7 gennaio 2010

Se ci fosse luce

Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo.

Credits
La lettera cui appartiene questo brevissimo estratto, priva di firma, ma certamente scritta da Aldo Moro nella prigione di Via Gradoli durante il sequestro, venne recapitata alla moglie Eleonora il 5 maggio 1978.
Aldo Moro fu ucciso dalle Brigate Rosse quattro giorni dopo, il 9 maggio.
La Renault 5 rossa con a bordo il cadavere che fu parcheggiata di prima mattina in via Caetani appartiene alla storia - e alla pietà - di tutti noi.