E' una vecchia storia, non posso trattenermi/1
Silvio non usa il preservativo. Peccato.
Mi riferisco a ONE, un fantastico progetto sviluppato a partire da UK da Duncan Goose con la sua Global Ethics.
E' venuto a raccontarci quel che fa una mattina all'ora del breakfast, a Londra, e mi sono innamorata di tutto, sentite qua.
Duncan ha realizzato un modello di azienda praticamente rivoluzionario, che silenziosamente sradica il capitalismo inteso in senso tradizionale .
One persegue senza mezzi termini la logica del profitto classica, esattamente come UL o P&G o Nestlè, non è in alcun modo un progetto di charity, ma con una fondamentale differenza: pagati i costi, e il lavoro delle persone che ci lavorano, ogni singolo centesimo viene investito per finanziare un corrispondente progetto di aiuti ai paesi sottosviluppati.
Il profitto, cioè, leggete bene: viene integralmente utilizzato per finanziare progetti etici, secondo il modello per il quale un certo tipo di business (ad esempio l'acqua) va a finanziare un progetto avente il medesimo tema (portare l'acqua nei villaggi africani).
One Water, il primo progetto sviluppato da Duncan, è (lo dice la parola stessa) acqua.
Acqua acquistata e imbottigliata localmente nel paese in cui verrà venduta (l'acqua venduta in UK viene dal Galles, per esempio, e viene imbottigliata lì), etichettata con il brand One, i cui profitti vanno a finanziare le Playpumps, che sono una cosa semplicemente geniale.
Le Playpumps sono giostre per bambini.
Vengono installate nei villaggi africani, dove i bambini si divertono come matti girando e girando, e intanto il semplice movimento rotatorio pompa acqua dal sottosuolo. Geniale, appunto.
Ad oggi, Duncan ne ha comprate e installate oltre 300, cambiando la vita a migliaia di persone in Africa.
Duncan è alla costante ricerca di nuove idee di prodotto, da mettere in commercio per poi "scambiare" i profitti derivanti da esse con progetti in tema: ad oggi, One Vitamin Water (acqua vitaminizzata ai gusti di frutta) finanzia le Playpumps e la costruzione di orti in Africa, e One Condoms finanzia la lotta all'HIV (il 20% della popolazione africana contrae il virus).
Perciò, Silvio, usa il preservativo. Compra One Condoms anche tu.
Non posso trattenermi/2
Non fate storie, è luglio ed è almeno un mese che la questione, lo sapete benissimo, è nel mio retropensiero.
Dov'è Rumiz?
mercoledì 22 luglio 2009
martedì 21 luglio 2009
A room with a view
If one had but a single glance to give the world, one should gaze on Istanbul.
Non so voi, ma qui è tutto un andirivieni.Da domani mi trovate dalle parti di una certa terrazza, sulla quale si legge, si beve té, si amoreggia, si ascolta il muezzin all'alba e verso sera.
Questa.
Ah, la vita.
lunedì 13 luglio 2009
A one night stand
Sono tornata a casa, da Londra passando per Umbria Jazz.
Perugia in questi giorni è una città in festa e in musica, i gelati di Grom sono buonissimi, la voce e la chitarra di Tuck&Patty nella lounge dell'Arena Santa Giuliana fantastiche.
Il mitico hotel Brufani mi sa che non è cambiato da quando la mamma ci sostò in viaggio di nozze, dalle cortine di broccato giallo potrebbe spuntare il fantasma del palazzo da un momento all'altro, ma è pieno di musica dentro e fuori anche lui: drinks&dinner in music e palco nei giardini, piccolo cuore del festival.
Dal terrazzo mi si offrono come un regalo i tetti di coppi quasi rosa, e le colline umbre.
Sono qui per lavoro, ma torno a notte a piedi con le scale mobili, mi perdo nella folla e nella musica di corso Vannucci.
Sono sola, ed è lieve, e la capra suona il sax solo per me.
Perugia in questi giorni è una città in festa e in musica, i gelati di Grom sono buonissimi, la voce e la chitarra di Tuck&Patty nella lounge dell'Arena Santa Giuliana fantastiche.
Il mitico hotel Brufani mi sa che non è cambiato da quando la mamma ci sostò in viaggio di nozze, dalle cortine di broccato giallo potrebbe spuntare il fantasma del palazzo da un momento all'altro, ma è pieno di musica dentro e fuori anche lui: drinks&dinner in music e palco nei giardini, piccolo cuore del festival.
Dal terrazzo mi si offrono come un regalo i tetti di coppi quasi rosa, e le colline umbre.
Sono qui per lavoro, ma torno a notte a piedi con le scale mobili, mi perdo nella folla e nella musica di corso Vannucci.
Sono sola, ed è lieve, e la capra suona il sax solo per me.
giovedì 9 luglio 2009
No rules, just results
Amo Londra.
Nonostante mi senta come se fossi in lavatrice, nonostante io sogni in inglese, e sia oramai dislessica in italiano, e nonostante Chiswick e i replacement bus e dieci ore ogni giorno di modelli di business in quindici differenti accenti.
Se siete a Londra, e attraversate quel posto incantato che è Covent Garden, o se attraversate il fiume sul Millennium bridge, o ve la spassate la domenica a Southbank o a Shoreditch, siete in uno dei posti più cool del pianeta.
Piccoli favori, in ordine sparso:
Genelle, che è una donna fantastica, e una meravigliosa coach
tutta la classe: Dan, Ita, Lee, Vicky, Erika, Stavros, Alan, Micke, Swantjie, Luis, Andrew, Neslihan e gli altri
Harrods, le ribs e i mango daiquiri da Giraffe con la capa Ginevra
il London Eye e gli occhi dell'uomo che pensa
so, what happended? e mind the gap e closing the doors-goin'up e oh, James!
l'erba di Green Park in una domenica d'estate
Pipilotti Rist al Southbank Centre
Topshop, and so on
i Turner e i Gainsborough alla Tate Britain
Waterstone's
fish and chips (and beer) al mio amato Thomas Cubitt
la nostalgia dell'Italia al Terminal 2 di Heathrow
la bloody freezing meeting room
cambiare punto di vista
Questa esperienza è difficile, e challenging, e scomoda, e mi fa toccare i miei limiti: culturali, linguistici, umani.
Nonostante mi senta come se fossi in lavatrice, nonostante io sogni in inglese, e sia oramai dislessica in italiano, e nonostante Chiswick e i replacement bus e dieci ore ogni giorno di modelli di business in quindici differenti accenti.
Se siete a Londra, e attraversate quel posto incantato che è Covent Garden, o se attraversate il fiume sul Millennium bridge, o ve la spassate la domenica a Southbank o a Shoreditch, siete in uno dei posti più cool del pianeta.
Piccoli favori, in ordine sparso:
Genelle, che è una donna fantastica, e una meravigliosa coach
tutta la classe: Dan, Ita, Lee, Vicky, Erika, Stavros, Alan, Micke, Swantjie, Luis, Andrew, Neslihan e gli altri
Harrods, le ribs e i mango daiquiri da Giraffe con la capa Ginevra
il London Eye e gli occhi dell'uomo che pensa
so, what happended? e mind the gap e closing the doors-goin'up e oh, James!
l'erba di Green Park in una domenica d'estate
Pipilotti Rist al Southbank Centre
Topshop, and so on
i Turner e i Gainsborough alla Tate Britain
Waterstone's
fish and chips (and beer) al mio amato Thomas Cubitt
la nostalgia dell'Italia al Terminal 2 di Heathrow
la bloody freezing meeting room
cambiare punto di vista
Questa esperienza è difficile, e challenging, e scomoda, e mi fa toccare i miei limiti: culturali, linguistici, umani.
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