domenica 29 maggio 2011

Due ragazze

Le ho viste oggi, in bicicletta. Una guidava e rideva, l'altra rideva seduta sul sellino dietro.
Se ne andavano verso qualcosa di solo loro, con quell'aria di segreti di ragazze e che andrà tutto bene.
Noi due, eravamo così.


Non ci pensavo da secoli, ad allora.
A tutti gli anni in cui lei c'era, c'eravamo noi due con le nostre estati annoiate, i gelati leccati su qualche scalino del centro, il nostro non sapere niente del mondo tranne quello che credevamo di sapere allora, e i nostri segreti.
C'era, c'era sempre stata: dalla prima media, c'era.
Dalla prima media a circa il Francese, c'era sempre stata, a memoria.

Ci fu una frattura, poi, di quelle che non si saldano. Non improvvisa, ma netta e senza ritorno.
Mi pesava, che io ricordi, quella tarda adolescenza che non accennava a finire, quel non saper, alla fin fine, che fare davvero di noi stesse.
Mi era chiaro che il mio era un viaggio che non portava ricordi né rimpianti, e tantomeno passeggeri: andai via senza voltarmi e senza memoria.

Non posso dire di non sapere che fine ha fatto, abita così vicino.
Qualche volta guardandola, mi domando cosa ha capito da allora, e se ha poi saputo cosa fare di se stessa.

mercoledì 25 maggio 2011

Current affairs

Dovete saperlo: l'idraulico, l'ingegnere, il muratore, l'aiutomuratore, il vetraio e l'elettricista figo si sono impadroniti di casa.
Da quando poco prima dello scorso weekend l'ingegnere ha decretato che mettiamo a norma, stiamo mettendo a norma.

Non resta che ritirarsi a bloggare, perchè questa faccenda di Current e di Sky da qualche giorno ha attirato anche la mia attenzione. Complice un post scritto da Stefano Epifani vi dico anche io come la penso.

La sintesi dei fatti è che Sky non rinnoverà il contratto che consente a Current di trasmettere in Italia sulla propria piattaforma. Dei numeri, come dice Epifani, non si è capito una cippa: quanto voleva Current, quanto voleva dargli Sky, mah? Di fatto un accordo tra soggetti privati non si è chiuso, amen.

Current è una bella tv? Sì, per quanto mi riguarda, però io guardo i Tudor in streaming in inglese, la sera, Current quasi mai. Guardo a volte la rubrica di Travaglio.
Svolge un benemerito lavoro, sguinzagliando un pugno di reporter che denunciano tutte le ingiustizie, gli inquinamenti e le corruttele ai quattro angoli del pianeta? Sì.
Current è strategica per i piani di sviluppo di Sky? Mah.
Rappresenta un plus per Sky Italia in termini di brand equity? Sì.
E' una brand equity indispensabile a Sky? Evidentemente no.
Fa ascolti? Pochissimi. Prendete tutti quelli che hanno Sky (circa 2 milioni di abbonati), meno quelli che guardano solo il calcio, meno quelli che guardano solo CSI e Greys Anatomy, meno quelli che pensano che è un bel canale ma guardano altro, la sera. Credetemi, li potreste invitare in pizzeria, quelli che restano.
E' appetibile dal punto di vista degli investitori, e quindi della piattaforma, in termini economici? No. Non attira investitori per un duplice motivo, in Italia: economico, e politico. Non la guardano abbastanza persone perchè un investitore decida di metterci gli spot, ed è una rete che più volte si è apertamente schierata trasmettendo programmi esplicitamente critici e dissacranti nei riguardi di Silvio Berlusconi. Gli investitori, che non sono notoriamente adepti di Giovanna d'Arco, tengono d'abitudine un profilo medio, anche mediocre se vogliamo o più elegantemente mainstream nei confronti delle audience, tenendosi lontani potendo dall'avere guai con Publitalia.
Potere (conseguenza) del conflitto di interessi più imbarazzante del mondo occidentale? Sì.

Dunque, Current è una specie di charity, per Sky. O meglio, è il servizio pubblico prestato in good will da un imprenditore privato.
L'imprenditore privato non ha più voglia di  fare servizio pubblico? Può darsi.
Sky sta attraversando in Italia le difficoltà create all'editore (e alla sua concessionaria) dal conflitto di interessi medesimo, che consente al governo di approvare leggi come il decreto Romani fatte ad hoc per Mediaset e palesemente a danno di Sky, la rivoluzione portata nel sistema televisivo dal digitale terrestre (altri canali sono scesi da Sky e trasmettono ora in DTT), la concorrenza della piattaforma Mediaset premium e la crisi economica che non favorisce di sicuro lo sviluppo di Sky, che costa più di 40 euro al mese.
Quindi, forse l'epoca del no profit è finita anche a Skylandia.
Ma che Murdoch e Mockridge vogliano fare un favore a Silvio Berlusconi togliendo di mezzo Current davvero sorprenderebbe. Che Silvio Berlusconi sia fortemente interessato alle sorti di Current, anche: i guai gli vengono semmai, com'è noto, da Santoro e Travaglio, da Fazio, da Floris, e dai loro ascolti sontuosi.

Ora io pago Sky, e vorrei che si tenesse Current. In good will.
Devo dare il mio 5 per mille a Current per la sua sopravvivenza? Preferisco Gino Strada.
Pago a parte Current, come la musica classica che non guardo mai tranne a Natale? Forse sì.

Ma deploro fortemente i metodi di repressione via rete di una libera trattativa economica tra privati, mettendo da una parte alla berlina l'editore Mockridge che ha proposto quanto ha ritenuto di proporre, sapendo evidentemente che l'accordo avrebbe potuto saltare. Facendo passare sulla rete e in tv un attonito Al Gore, stranito dalla improbabile traduzione degli alterchi  tra personaggi inquietanti ad Annozero, sempre che Al Gore non sia piuttosto stranito d'abitudine, come noi da sempre fortemente sospettiamo, a dire che in Sky sono, come dice Epifani, brutti e cattivi.
E tutti a twittare e laikare il salviamocurrent. A prescindere, come si usa ora.

salviamocurrent? Ma certo. A patto di non scivolare in un qualunquismo che non costa niente a nessuno. Clicco mi piace salviamocurrent, e poi mi piace che il mio amico ha scritto su Facebook scemochilegge, e mi piace il coupon di groupon. Stiamo ancora tutti imparando e sperimentando come funziona la politica del consenso in rete, ma così diventa patetico giochino buono per anime ingenue o superficiali (e anche un po' lamer, diciamolo).

In Sky non sono affatto brutti e cattivi, chi lo dice in buona fede dimentica o finge di ignorare che il loro telegiornale ci ha coperti negli ultimi anni in notti gelide assai.

martedì 17 maggio 2011

Nurturing creativity

Di questi tempi, la capra ha due fissazioni.
La prima  è la misurazione di cose che non si possono misurare (tipo gli eventi, o il product placement) e vaga per l'Agenzia rompendo l'anima al prossimo e in genere disperandosi.
La seconda è lo sviluppo delle leadership creative, tema che ritiene riguardarla personalmente.
Per questo, tra le altre cose, guarda un sacco di video su TED.com. Se non lo conoscete, lo amerete.

Questo video lo amiamo in modo speciale, perchè parla del successo e del fallimento, e di magia.

lunedì 16 maggio 2011

Wake up, make up, dress up

Questo post è per femmine.

Trascorrerete un'adorabile ora sfogliando "La parigina", manualetto rosso di chic e allure pubblicato ora in Italia da Ines de la Fressange (l'editore è Ippocampo).

Per essere precisa, io ho deciso di investirci un po' del buono di Feltrinelli regalo natalizio dell'Agenzia, che di solito spendo allegramente in sciocchezzuole simili, tipo il libri di Jamie Oliver o di Nigella, a mo' di coccola o del genere quello-che-non-compreresti-mai-ma-vorresti-segretamente-ricevere, o in altrettanto frivoli regali: voi invece siate saggi, e compratevelo da quei signori meritevoli di amazon.it (con lo sconto del 30%), o fatevelo regalare buttando via il residuo pudore che vi imponeva di chiedere invece i Buddenbrook con testo tedesco a fronte.

Insomma, il libro è carino proprio, e dice esattamente quelle cose che le ragazze amano sentire (e leggere), del tipo che una borsa firmata è per sempre, che il tubino nero fa sembrare subito Audrey Hepburn in Breakfast at Tiffany's, che un paio di Porselli (ballerine, per voi maschi che lurkate indebitamente il post per femmine) non si nega a nessuno, che il fondotinta invecchia e che il vero chic è mixare H&M e Balenciaga.

E poi via di foto outfit, e via di preziosi siti internet e di indirizzi di adorabili piccole boutique situate tra il primo e il sesto (arrondissement), beate loro.

Il minimo è che mi è venuta voglia di farvi sapere cosa c'è nel mio, di beauty case, e di condividere con voi certi indirizzi must che una ragazza di Milano non può non conoscere, MA mi trattengo (ve l'avevo detto che questo post è per femmine, non è colpa mia se leggete!).

Lo capite da soli che è stato un bel momento, tra la depressione dell'urna (elettorale, le liste non si potevano vedere) e l'attesa dei risultati medesimi.

In Agenzia, tra l'altro - è un pezzo che non ve ne parlo - non si dorme più.

blackberry - mail - ore 4.32 am
from: Metafora, (semi)nuovo amministratore delegato
to: una serie di persone
cc: un'altra serie di persone
RE: mi scuso tanto per l'ora, ma circa le analisi del target volevo solo aggiungere che... 
(seguono 20 righe di elucubrazioni)

blackberry - mail - ore 6.28 am
from: l'amato M.
to: la vostra wonnie
cc: nessuno
Subject: scusa lo scarso preavviso wonnie ma volevo dirti che alle 10 stamattina vediamo un nuovo cliente se sei in agenzia potresti esserci anche tu, ciao e grazie M.
(così, tutto scritto nel titolo)

conversazione - ore 21 circa (giorno lavorativo)
Wonnie: stanotte Metafora ha scritto alle 4 e 32
Capa Ginevra (continuando a battere sulla tastiera e senza alzare la testa): eh, lo sai che soffre di insonnia
Wonnie: si, e M. stamattina alle 6.28 per il new business
Capa Ginevra (sempre più cupa, mi ricorda tanto il Crotalo): eh, lo sai che va a correre presto la mattina
Wonnie: quindi non si usa più dormire qui?
Capa Ginevra: diciamo che c'è circa un'ora di buono.

Possiamo farcela, noi della capra, forniti come siamo del nostro nuovo gloss YSL.

Edit: lanciate coriandoli, miei piccoli lettori, suonate il corno svizzero, mettete su Haendel: la capra ha appena compiuto tre anni, e noi (ancora) l'amiamo.

sabato 7 maggio 2011