venerdì 9 settembre 2011

Adesso

 per Adri, per il tempo che viene

Cara Capa Ginevra,
Adesso che te ne vai, che praticamente te ne sei già andata anche se io non voglio per niente saperlo e quindi allegramente lo ignoro, adesso che te ne vai ti scrivo il post che ho meditato tutta l'estate e credo anche molto ma molto prima, cioè prima che tu decidessi di andare via e io cominciassi ad innaffiare di lacrime tutta l'agenzia come una vite tagliata.
Te lo scrivo qui, che questa storia solo nostra è iniziata davanti a qualche cosa di sicuramente orrendo cucinato dal vecchio Peppino, il giorno in cui mi hai insegnato che potevo mentire, se era il caso, e che potevo essere brava anche solo la metà, e sarebbe bastato per l'universo mondo, e che l'unica a cui non bastava ero in effetti io.
(Si capisce a occhio nudo che una che ti autorizza a mentire sta da di sicuro dalla tua parte e ti salva, e una che ti dice così, che basta anche un po' meno, ti libera.)

Poi è venuto il nostro programma Rieducational Channel: ti ho già scritto, una notte di molto tempo fa, che sei stata capace di restituirmi a me stessa.

La storia è  poi continuata così: che il tuo esempio mi ha costretta ad essere per forza più brava, a tentare di levarmi i vezzi, le indulgenze, a non accontentarmi di me.
Non ci riesco sempre, ma non smetto di cercare.
Sei stata e sei incoraggiante e amorevole in un modo che per varie ragioni non avevo mai sperimentato nella mia vita, ed è stato come imparare una seconda volta a camminare.
Questa estate, da ultimo, mi hai insegnato che non è sempre una questione di potere, e che si può semplicemente cambiare idea  per andare verso ciò che si ama e si desidera veramente.
Ci sto provando anche io, e mi sembra fighissimo.

Ci siamo divertite, e tutto il tempo passato ad ascoltarti, a scambiare opinioni e progetti con te, e non rimpiango nemmeno un giorno, nemmeno una delle mie furie, le porte sbattute e le bizze e i pianti stesa sul tuo pavimento, e le notti e tutte le volte che ti ho detto con aria vagamente spiritata frasi del tipo "il MIO modello di business" e "cambiamo NOI il mercato" e un mucchio di altre cose che a occhio e croce ti dovevano suonare a giorni alterni naif o irritanti.

Ora, per questa storia, io ho gambe per correre, Capa.
E anche un trucco: che quando penso di non farcela mi chiedo cosa faresti tu, sapendo benissimo che in realtà non ne ho la minima idea, che tu prenderesti la questione da un lato che a me non viene nemmeno in mente, o non la considereresti degna di nota, o diresti una cosa tipo "sì, perchè sei qui quindi?" alzando il sopracciglio come quando ti faccio perdere del tempo inutilmente.

Ma serve, mi rassicura sulla tua esistenza, là fuori da qualche parte.

Soundtrack
Di questa sera, per te prima e ultima o chissà nel building di A., di sicuro ci resterà per sempre Joe di brutto.

1 commento:

AdriRips aka Ginevra ha detto...

Non piango, ancora no, almeno fino a che non ho finito di scrivere questo commento. La maggior parte delle magnifiche cose che generosamente mi riconosci sono tue. Tua la capacità di comprendere, sperimentare, evolvere, usando anche quanto ti è stato utile di quel che ho provato a darti - e, senza retorica, sono orgogliosa che sia stato per te importante.
Non abbiamo mai parlato della reciproca, pero'. Non te l'ho mai detto perché, a differenza tua, sono poco brava a trovare le parole per dire il cuore. Ci provo adesso, secca secca: devo a te, al tuo entusiasmo, persino alle tue sfuriate (magari pero' la distesa sul pavimento la potevi evitare eheheheh), alla tua ammirazione, la voglia di (ri)alzare la testa, di provare di nuovo a perseguire il desiderio senza farmi paralizzare dalla paura di fallire. Rieducational channel era a due vie, già. Perdonami se non te l'ho detto prima.
Al tempo che verrà.