venerdì 16 aprile 2010

Piccoli favori

Ennesimo viaggio a Roma, o fa sempre troppo caldo o sono io che sono sempre troppo vestita.
Macchine, autisti, meeting, pasti saltati as usual.
Poi.
La stanza dell'albergo è al sesto piano, vista sui tetti di Roma e una minuscola terrazza privata tutta per me.
Ho una copia nuova di zecca di Vogue UK.
Mi accompagna Moby Dick, che mi sta dando in questi giorni lo stesso amorevole godimento da romanzo antico che mi aveva dato La lettera scarlatta.
Ho perso la carta d'identità, ma l'ho ritrovata subito.
Ho architettato un nuovo modello di lavoro con Clà di prima mattina a colazione.

Ho comprato un paio di clogs stupende nella mia unica mezz'ora libera, più belle ancora di quelle che erano in copertina del medesimo Vogue UK il mese scorso.
Ho pranzato nella primavera romana, tranquilla e sola al Red, il caffé dell'Auditorium, e passato una mezz'ora in santa pace alla libreria lì accanto.

Last, but not least: in un cassetto dell'espositore Chanel a Fiumicino c'era un barattolino di supercool Vernis Particuliere 505, lo smalto esaurito in tutto l'orbe terracqueo (quegli elegantoni dei francesi la chiamano rupture de stock).

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