martedì 4 maggio 2010

Ciao Rude

E' maggio, e il Rude se ne va. Raggiunge l'amato Crotalo, che ve lo dico a fare.
Il campo armato è ora disseminato di persone tra loro zeppe di legami e memorie, senza riguardo per le parti, il che fa strano in effetti e costringe tutti noi a un conflitto di affetti complicato assai.

Del Rude voglio dirvi - per salutarlo, e per dirglielo, magari fra un po' - che ha fatto per me una cosa che in Italia, semplicemente, in questo paese, in queste aziende, non succede.

Un gesto piuttosto futurista, potremmo dire, dato che un giorno, una mattina di dicembre tipo, è stato il Rude a dirmi (testuali precise parole, che non è che cose così una poi se le dimentica): "Se hai un progetto in testa, scrivimelo in tre cartelle".

Casualmente, ce l'avevo, un progetto in testa.
Era lì, pronto prima che io lo sapessi, fatto e finito con dentro tutti i lunghi complicati anni in cui avevo ascoltato il Crotalo tenendo la bocca chiusa ma le orecchie e la testa aperte, e fatto infinite conversazioni in inglese con The Lady su temi astrusi, e imballato casse per Barcellona e affittato palazzi sul Bosforo, e imparato a contare.
Era lì.
Ho scritto tre cartelle esatte in word, credo tipo in venti minuti o giù di lì, e il resto è circa la mia vita di adesso.

Mi mancherai, Rude.

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