Pioggia e sole
cambiano
la faccia alle persone
Fanno il diavolo a quattro nel cuore e passano
e tornano
e non la smettono mai
Sempre e per sempre tu
ricordati
dovunque sei,
se mi cercherai
Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai
Ho visto gente andare, perdersi e tornare
e perdersi ancora
e tendere la mano a mani vuote
E con le stesse scarpe camminare
per diverse strade
o con diverse scarpe
su una strada sola
Tu non credere
se qualcuno ti dirà
che non sono più lo stesso ormai
Pioggia e sole abbaiano e mordono
ma lasciano,
lasciano il tempo che trovano
E il vero amore può
nascondersi,
confondersi
ma non può perdersi mai
Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai
La capra compie due anni.
Di corsa, piccoli lettori della capra, di corsa.
C'erano, e sono qui con me: la capa Ginevra e Caparezza e il Rude e M. e il Crotalo, e Cavoretto come Pontoise, e James Ivory sul red carpet di Roma, e la memoria di Giovanni Falcone (ancora, e non passa), e gli aeroporti e una camera con vista a Berlino, e le isole e la terrazza di Istambul, e Londra, e Spoon River e John Donne e Frosty the Snowman col cappone la mattina di Natale, e Genova, e Francis Bacon e Caravaggio e la memoria di Aldo Moro, e i diritti e le primarie e l'habeas corpus. C'erano la Ualix, e Giovanni e un giudice, e il rouge noir di Chanel e the pursuit of happiness, e una casa al mare e Elisa Claps e le poesie di Montale.
Il taxista turco, e Stoccolma, e la Gara vinta, e Eliot.
C'era la capra che (ancora, e sempre) suona il violino per me, da qualche parte nella mia testa: e c'ero io, che non sono credo più la stessa ormai, ma dalla stessa parte - quella della capra, che ve lo dico a fare, e dei piccoli miracoli che avvengono, eccome se avvengono, e dei trucchi di radianza, e della conta dei morti, e di Virginia, e di quelli che volano nel cielo di Parigi - lì io ci sono ancora. C'era Steve Jobs, che mi ha regalato il mio mantra.
C'era, e c'è, l'amato UCP. Questa canzone è per lui.
martedì 11 maggio 2010
Non la stessa, anno due
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