Adesso non dite che trascuro la capra, miei piccoli lettori.
Via, via.
L'estate è finita, e ci siamo di nuovo, che le cose stanno andando così di fretta, tra i progetti e le riunioni e la Social Media Week e la Fashion Week e l'aereo da prendere e i compiti di inglese e tutto il resto che non sono affari vostri.
Via, via.
Dall'estate, sappiamo che: Silvio in generale nella vita si separa, dopo Veronica pure Leonardo l'allenatore e adesso anche Fini.
Di Fini sappiamo che: dopo sedici anni era stufo - e come biasimarlo, ma diciamolo, meglio tardi che mai; e anche che non aveva proprio idea di dove abitasse suo cognato.
Il che lo ammetterete è bizzarro, visto che mio fratello che deve fare il rogito mi chiama tre volte al dì.
Sappiamo anche che Uolter, stanco dell'Africa e tornato da Manhattan, ci scrive: qualcuno gli dica che non abbiamo sentito tanto la sua mancanza, no no.
Che il PD sta pateticamente cercando un fantomatico Obama bianco, ovvero assai più modestamente un cristiano che abbia la vaghissima speranza di non far incazzare ulteriormente gli elettori di sinistra e regga appena decorosamente le bordate della destra maimorta.
E trova le facce di formaggino di Serracchiani, che è vecchia dentro, di Chiamparino, che invece è un ex giovane, di Renzi che tuona da Firenze, ma ovviamente senza costrutto, e di Scalfarotto che per dare un segnale forte rilascia interviste sui gay.
Ah, e Sofri (Luca), che invece si sente Arianna Huffington, amen: pensare che io a lui vorrei solamente domandare come se la passa Adriano, per il resto lo lascerei serenamente al suo ipod.
Il Paese corre verso nuove future elezioni (ma mettetevi comodi e non trattenete il respiro: abbiamo un inverno di Portaporte e Ballarò, prima).
Io, da parte mia, corro più modestamente al checkin.
martedì 21 settembre 2010
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