venerdì 13 febbraio 2009

Le cose che pensano

Trascuro la capra, lo so.

La trascuro perchè vorrei scrivere di nuovo di Eluana Englaro (avevo scritto qui e qui), ma quello che volevo dire sta già scritto qui, amen.

La trascuro per via di certi sogni che ho sognato e perchè piove e nevica e fa freddissimo ma qui è primavera in anticipo, per i Negroni in giro, per le sere a teatro, per Milano che a volte è generosa.

La trascuro per Sean Penn, che è un incanto in Milk.
La trascuro per camminare in campagna, che la domenica mattina il fiume sembra un dipinto di Ruisdael.
E, se considerate che a me fa impressione l'erba, lo capite da soli ecc ecc

La trascuro e probabilmente diventerò anche ignorante di ritorno, ché non tocco un libro da Natale, e la biografia di Elisabetta I giace miseramente in fondo alla solita valigia.
La trascuro perchè domani lavoro (ah, gli eventi: mestiere ingrato che si fa la sera e nei weekend).
La trascuro perchè pare che da queste parti, la notte, non si dorme - e nemmeno si scrive però.
La trascuro in realtà perchè - delle molte cose che mi sono accadute nelle ultime settimane - nessuna mi va di raccontarla, essendo che sono cavoli miei e voi piccoli lettori fatevene una ragione, amen.

Edit
Non credo di avervi mai linkato questo dialogo, da cui insomma è nata la capra, perciò ve lo metto qui ora.
Anna Scott: I can't believe you have that picture on your wall.
William: You like Chagall?
Anna Scott: I do. It feels like how being in love should be. Floating through a dark blue sky.
William: With a goat playing the violin.
Anna Scott: Yes - happiness isn't happiness without a violin-playing goat


Cosa resta se si sottraggono i discorsi, e il sesso, e le risate e i dubbi e la paura e il futuro di cui parla Giovanni? Resta l'ombra calda della felicità, restano le cose che pensano, e - sospetto - l'amore.

2 commenti:

Unknown ha detto...

...l’uomo curvo sulla sua motocicletta è tutto concentrato sull’attimo presente del suo volo; egli si aggrappa ad un frammento di tempo scisso dal passato come dal futuro.; si è sottratto alla continuità del tempo; è fuori del tempo; in altre parole, è in uno stato di estasi; in tale stato non sa niente della sua età, niente di sua moglie, niente dei suoi figli, niente dei suoi guai, e di conseguenza non ha paura, poiché l’origine della paura è nel futuro, e chi si è affrancato dal futuro non ha più nulla da temere.
milan kundera
g.

wonnie ha detto...

non hai perso mica smalto, tu ben nascosto sotto il becco e la pipa