lunedì 21 giugno 2010

Biancapolda e Settepoldini

"Quella grande notte d’autunno ondulata, ampia d’ombre, dilatata dai venti, celava nelle sue nere pieghe tasche luminose, sacchetti di cianfrusaglia colorata, di articoli variopinti, cioccolatini, biscotti, generi coloniali dai mille colori. Quelle baracche e bottegucce, fatte di scatole di caramelle, vistosamente tappezzate di reclamé di cioccolata, piene di saponette, di allegra paccottiglia, sciocchezzuole dorate, stagnole, trombette, wafer e mente colorate, erano stazioni di leggerezza, sonagli di spensieratezza, disseminati negli abissi dell’immensa notte tortuosa e battuta dai venti."
Bruno Schulz, Le botteghe color cannella


(Prima o poi ve la racconto, la storia della principessa Biancapolda e del principe Settepoldini. Lui, tanto per dirvi, era uno, ma più d'uno.
Sette, per la precisione: che dormivano nei loro sette lettini e...si vabbé, quella era un'altra storia, d'accordo.
La storia, per intenderci, sta a metà tra Bruno Schulz qui sopra, l'allestimento natalizio dello Schiaccianoci di Ciaikovskij al New York City Ballet, e Tutti dicono I love you di Woody Allen, quello dove ballano tutti tipo musical. Piuttosto kitch, come si intuisce.
Giuro che ve la racconto tutta per bene. Ma non adesso. Adesso, consideratela solo per quella che è. Una promessa.)

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