lunedì 28 giugno 2010

Tramonti

Che paese mesto, amici della capra.
Assistiamo immobili al tramonto di Silvio, ipnotizzati-nonostante come i calciatori dell'Italia in mezzo al campo sudafricano.
Dopo, non fate finta di non sapere che sarà pure peggio.

Prima, cercheranno di fare a pezzi la libertà di stampa e la magistratura tutta, ma le cose non gli vengono più bene come un tempo.

Guardate la nomina di Aldo Brancher a ministro, che gli avrebbe evitato come d'uso non la condanna, ma il processo proprio: è finita in un casino, e il Presidente della Repubblica che interviene per dire che il legittimo impedimento non c'è, e il Ministero che non sanno nemmeno loro qual è, il PM desolato che non ci capisce niente.

E la bionda che scende dall'aereo in Canada? E tutti a dire "ah, maddai, un'altra" e a far domande, e chiè, e comesichiama, e chilapaga (e qui sarebbe facile per noi della capra fare del sciocco sarcasmo). Fossi in Silvio, mi lamenterei di non potermi mai fare i casi miei un attimo, e poi non dimentichiamoci che adesso è signorino.

Non serve più nemmeno che al Tg1 si parli preferibilmente delle fontanelle di Roma, delle tigri in Cina, dei cani da grembo: macché, tutto il Paese ride di Minzolini e dei suoi compiacenti redattori.
E quella bionda carina che si è dimessa, la Busi, che esagerata: e giù una copertina su Vanity Fair, quei bolscevichi di Condé Nast.

La legge sulle intercettazioni langue con sempre meno convinzione, la tigna di Eugenio Scalfari, Ezio Mauro e Repubblica tutta non smette mai. Nemmeno un giorno, appesa alle domande e ai giallini, e ci si mettono pure Fiorello e internet, che ormai stan tutti lì sopra a dir la loro.

I tempi non son più quelli: e l'invito a fare lo sciopero della lettura dei giornali arriva come la foglia di fico, come la mano davanti agli occhi al cinema quando il film fa paura.

Il film fa paura: ma i magistrati (e la polizia), che soffrono più che altro di malinconia, trovano il tempo - fintanto che possono intercettare e usare in processo le intercettazioni telefoniche - di chiedere 10 anni per Totò Cuffaro e di arrestare (ancora) dei mafiosi, e anche per dire senza mezzi termini che Tronchetti Provera ha mentito ai giudici e che Dell'Utri è colpevole di concorso esterno alla attività della mafia, comminandogli 7 anni di carcere in Appello a Palermo.

E infine, miei piccoli lettori: quelli di Sky, ma dove si credono di essere?
Al call center hanno una specie di zia che ti chiama a casa per sapere se hai ricevuto il decoder nuovo, e se è tutto a posto.
Hanno un direttore del miglior Tg che esista in Italia, che si chiama Emilio Carelli e viene da Crema, e che ha detto (insieme a molti altri direttori) che Sky farà disobbedienza civile contro il decreto sulle intercettazioni, ricorrerà agli organi giudiziari nazionali contro di esso, e se necessario alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.
Hanno un ad che si chiama Tom Mockridge e viene dalla Nuova Zelanda, che oggi ha detto così:
"Qualsiasi legge, che tuteli la corruzione o che minacci di punire gli editori che la rendano nota, è una legge sbagliata e costituisce un attacco alla libertà di parola, che è una componente di base per la vita dell'industria editoriale, e se Emilio Carelli dovesse andare in carcere per questo, io andrò insieme a lui".

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