Non vi parlerò di quello che sta succedendo in giro, tanto lo sapete già - a meno che non siate Pietro l'Eremita, e diciamo che Pietro l'Eremita a occhio e croce non legge la capra.
In sintesi: metà esatta del Paese ritiene di essere costernata e imbarazzata, l'altra metà (sospetterei metà più uno, in caso ci si decida alle elezioni) grida al complotto mediatico e al Photoshop.
Ma no, io oggi vi racconto questa storia che l'Università di Genova ha dato la laurea honoris causa a Roberto Saviano.
Non in letteratura: in giurisprudenza. Atto squisitamente politico di grande eleganza.
Così Saviano che, diciamolo, ha sempre quest'aria un po' a prestito di uno che non dorme nello stesso posto, si è messo la toga e il tocco e ha tenuto la sua brava lectio magistralis.
Ha detto dell'essere intellettuali e testimoni di quanto accade: dei giornalisti che vengono uccisi nel mondo, ha citato Christian Poveda ucciso in Salvador e la poetessa Anna Achmatova di fronte alla repressione sovietica. Ha parlato della morte, e, prima, dell'isolamento, della delegittimazione.
Poi, in tre righe, proprio alla fine, ha detto prima di congedarsi:
"Infine, dedico questa laurea e questa giornata, che ovviamente non dimenticherò per tutta la vita, a tre magistrati: alla Boccassini, a Forno e a Sangermano, che stanno vivendo, credo, giornate complicate solo per aver fatto il loro mestiere di giustizia."
Il loro mestiere di giustizia. Ed è venuto giù il loggione.
Ora senza dubbio per tutto il resto, incluse le puttane, c'è mastercard. Ma questo.
Questo, con quella faccia un po' così, e l'aria incerta, e una sicura tendenza a mettersi nei guai, davvero non ha prezzo.
Credit/1 Nel caso invece siate Pietro l'Eremita, mandatemi una mail che vi aggiorno sull'Italia 2011.
Per dirvi il genere letterario, ha dichiarato Lele Mora (chi è, ve lo spiego poi , che è lunghetta): "A volte eravamo solo il Presidente, Emilio Fede ed io, cosa potevamo fare, uscire come tre babalù? meglio accompagnarci con delle belle donne."
Credit/2 Dobbiamo a Piero Forno, che da molti anni svolge insieme ad un team specializzato di polizia giudiziaria indagini che fanno tremare le vene ai polsi, se molto è stato e viene fatto continuamente per proteggere i nostri bambini, e tutti i bambini, dall'orrore più indicibile.
Credit/3 Amiamo da tempi non sospetti il lavoro di Ilda Boccassini, per essere stata amica di Giovanni Falcone in anni terribili. Per aver disertato la sua celebrazione funebre ufficiale a Milano per protesta contro il CSM che aveva abbandonato Falcone al proprio destino impedendogli di diventare Procuratore a Palermo. Per aver lasciato Milano e raggiunto a Caltanissetta il giudice Tinebra e per avere insieme a lui trovato e fatto condannare esecutori e mandanti di quel delitto.
Perchè la sua storia racconta un'altra storia possibile a tutte le donne che di mestiere ne fanno un altro nemmeno nuovo, e che ancora non sanno di essere cittadine e non suddite.
In sintesi: metà esatta del Paese ritiene di essere costernata e imbarazzata, l'altra metà (sospetterei metà più uno, in caso ci si decida alle elezioni) grida al complotto mediatico e al Photoshop.
Ma no, io oggi vi racconto questa storia che l'Università di Genova ha dato la laurea honoris causa a Roberto Saviano.
Non in letteratura: in giurisprudenza. Atto squisitamente politico di grande eleganza.
Così Saviano che, diciamolo, ha sempre quest'aria un po' a prestito di uno che non dorme nello stesso posto, si è messo la toga e il tocco e ha tenuto la sua brava lectio magistralis.
Ha detto dell'essere intellettuali e testimoni di quanto accade: dei giornalisti che vengono uccisi nel mondo, ha citato Christian Poveda ucciso in Salvador e la poetessa Anna Achmatova di fronte alla repressione sovietica. Ha parlato della morte, e, prima, dell'isolamento, della delegittimazione.
Poi, in tre righe, proprio alla fine, ha detto prima di congedarsi:
"Infine, dedico questa laurea e questa giornata, che ovviamente non dimenticherò per tutta la vita, a tre magistrati: alla Boccassini, a Forno e a Sangermano, che stanno vivendo, credo, giornate complicate solo per aver fatto il loro mestiere di giustizia."
Il loro mestiere di giustizia. Ed è venuto giù il loggione.
Ora senza dubbio per tutto il resto, incluse le puttane, c'è mastercard. Ma questo.
Questo, con quella faccia un po' così, e l'aria incerta, e una sicura tendenza a mettersi nei guai, davvero non ha prezzo.
Credit/1 Nel caso invece siate Pietro l'Eremita, mandatemi una mail che vi aggiorno sull'Italia 2011.
Per dirvi il genere letterario, ha dichiarato Lele Mora (chi è, ve lo spiego poi , che è lunghetta): "A volte eravamo solo il Presidente, Emilio Fede ed io, cosa potevamo fare, uscire come tre babalù? meglio accompagnarci con delle belle donne."
Credit/2 Dobbiamo a Piero Forno, che da molti anni svolge insieme ad un team specializzato di polizia giudiziaria indagini che fanno tremare le vene ai polsi, se molto è stato e viene fatto continuamente per proteggere i nostri bambini, e tutti i bambini, dall'orrore più indicibile.
Credit/3 Amiamo da tempi non sospetti il lavoro di Ilda Boccassini, per essere stata amica di Giovanni Falcone in anni terribili. Per aver disertato la sua celebrazione funebre ufficiale a Milano per protesta contro il CSM che aveva abbandonato Falcone al proprio destino impedendogli di diventare Procuratore a Palermo. Per aver lasciato Milano e raggiunto a Caltanissetta il giudice Tinebra e per avere insieme a lui trovato e fatto condannare esecutori e mandanti di quel delitto.
Perchè la sua storia racconta un'altra storia possibile a tutte le donne che di mestiere ne fanno un altro nemmeno nuovo, e che ancora non sanno di essere cittadine e non suddite.
Nessun commento:
Posta un commento