domenica 11 gennaio 2009

E se vai

E se vai all'Hotel Supramonte e guardi il cielo
tu vedrai una donna in fiamme e un uomo solo
e una lettera vera di notte falsa di giorno
poi scuse accuse e scuse senza ritorno
e ora viaggi vivi ridi o sei perduta
col tuo ordine discreto dentro il cuore
ma dove dov'è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore.


C'era quella faccenda dell'Hotel Supramonte: cioè, uno viene rapito in Gallura, torna e guarda in basso in una foto in bianco e nero che diventa un'icona, e poi scrive una canzone meravigliosa.
Dieci anni fa esatti è morto Fabrizio De André. Non l'avevo mai amato, semplicemente perchè non capivo niente nè di lui, nè della sua musica. Mi sembrava, da ragazzina, brutto, per dire - ed era bellissimo. Piaceva a mio fratello, e quindi mi sembrava noioso. Non avevo assolutamente idea del motivo per cui dovessero sembrarmi così interessanti le sue storie di puttane e amori tristi.
Però c'era, nelle interviste in tv, una giovane donna esile e bionda, capelli biondi e occhi biondi e voce bionda, che lo guardava come se un mago avesse bussato alla sua porta. Però fumava in modo irresistibilmente sexy, e sembrava che avesse in effetti visto tutto. E però la voce bruciava le parole.

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