lunedì 5 gennaio 2009

I prefer


Per la categoria i pensierini per l'anno nuovo, vi passo direttamente a Wislawa Szymborska, per la quale devo un credito a quel gioiellino che è manginobrioches. Ve la posto in italiano, poichè l'originale in polacco mi sembra una inutile crudeltà per un inizio d'anno soave.

Preferisco il cinema.
Preferisco i gatti.
Preferisco le querce sul fiume Warta.
Preferisco Dickens a Dostoevskij.
Preferisco me che vuol bene alla gente, a me che ama l'umanità.
Preferisco avere sottomano ago e filo.
Preferisco il colore verde.
Preferisco non affermare che l'intelletto ha la colpa di tutto.
Preferisco le eccezioni.
Preferisco uscire prima.
Preferisco parlar d'altro coi medici.
Preferisco le vecchie illustrazioni a tratteggio.
Preferisco il ridicolo di scrivere poesie, al ridicolo di non scriverne.
Preferisco in amore gli anniversari non tondi, da festeggiare ogni giorno.
Preferisco i moralisti che non promettono nulla.
Preferisco una bontà avveduta a una credulona.
Preferisco la terra in borghese.
Preferisco i paesi conquistati a quelli conquistatori.
Preferisco avere delle riserve.
Preferisco l'inferno del caos all'inferno dell'ordine.
Preferisco le favole dei Grimm alle prime pagine.
Preferisco foglie senza fiori che fiori senza foglie.
Preferisco i cani con la coda non tagliata.
Preferisco gli occhi chiari perché li ho scuri.
Preferisco i cassetti.
Preferisco molte cose che qui non ho menzionato
a molte pure qui non menzionate.
Preferisco gli zeri alla rinfusa che non allineati in una cifra.
Preferisco il tempo degli insetti a quello siderale.
Preferisco toccar ferro.
Preferisco non chiedere per quanto ancora e quando.
Preferisco considerare persino la possibilità
che l'essere abbia una sua ragione.


Quanto a me, nel 2009 preferisco continuare a avere lo sguardo di una che non ha addosso il cartellino del prezzo, qualunque prezzo questo abbia.

Buon anno, piccoli lettori della capra.

Credits
Wislawa Szymborska è nata nel 1923 in Polonia, ha avuto il Nobel per la letteratura nel 1996 ed è tradotta in italiano (dal polacco) da Pietro Marchesani, per il meritevole Scheiwiller prima (del Nobel) e per Adelphi dopo il Nobel, e d'altra parte chi non morirebbe per una di quelle copertine chessò azzurro polvere o verde argenteo scelte da Roberto Calasso?
(Il quale Calasso, by the way, si è appena pubblicato uno straordinario saggio dal titolo La folie Baudelaire, di imbarazzante cultura).

Le Three Candles sono state dipinte tra il 38 e il 40 dell'altro secolo da Chagall, e qualcuno - beato lui - se le guarda ogni sera prima di addormentarsi.

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