martedì 20 gennaio 2009

Wyeth


E' morto Andrew Wyeth.
No, stavolta niente elenco dei suicidi: aveva 91 anni, ed è morto nel suo letto.
Io lo adoro, ma pensavo fosse morto circa dai tempi della corsa all'oro in Klondike, beata ignoranza.
E' anzi assai probabile che mi sia stupita di non trovarlo nella sezione dell'Ottocento americano al Met, insieme a chessò Mary Cassatt, a Whistler o a Sargent.
Questa qui sopra, con l'aria che sostiene netta il velo di tenda, sembra proprio la finestra di Amherst, Mass.
Invece no, era contemporaneo di Georgia o'Keeffe e di Diego Rivera, di Frida Kahlo e di Hopper, solo che loro sono morti tutti da trent'anni almeno, per non dire cinquanta.

Ha scritto Henry James, newyorkese che di americans ci capiva:
if I were to live (e non fate finta di non notare l'eleganza ottocentesca della costruzione ipotetica inglese, ndr) my life over again, I would be an American. I would steep myself in America, I would know no other land.
Oggi è il giorno di Obama, in amore con il suo Paese.
Ah, l'America.

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