lunedì 25 maggio 2009

Se vi domandavate

a Serena Mollicone, a Marirosa Andreotta
alle ragazze

Non è una velina, no.
Voleva, i suoi sogni di sicuro arrivavano al massimo lì.
Ma non ha fatto in tempo, perchè appena prima che iniziasse la prevedibile scalata di provini e casting periferici, ha svoltato.

(E poi, guardatele, le veline, i prototipi delle vere veline. Ely che a distanza di anni si divide ancora il cane con quel bambascione di calciatore, e intanto invecchia di fidanzati, la Maddy che al massimo ha pescato un comico anziano e adesso un cantante strano.)

Lei no.
E' di una specie assai più antica, ma ripresa un po' impietosamente come succede oggi, su youtube e in foto da book di provincia.
La specie con madre al seguito, con madre accanto, con padre invisibile e consenziente, in nome di un destino inimmaginabile prima, in nome di un'esistenza (tre esistenze, lui pensa che qualcosa gli spetti, qualcosa arriverà) che appunto svoltano.
La specie con abiti e occhiali da sole e tacchi che la sua famiglia non può permettersi, la specie in auto blu al seguito dopo i ricevimenti, la specie del brillantino qualunque, delle tabaccherie o profumerie o boutiques intestate per la tranquillità.

Ma chi direbbe di no, andiamo, non si può: e se è vendere, chi venderebbe meglio di così, tutti vendono qualcosa, e di solito a meno.

Se vi domandavate cosa avviene in certi palazzi romani e in certe ville sarde, e di certi giri di ragazze, e del viagra.
Se vi domandate anche voi se non sta bene, se è svarione e delirio di onnipotenza o sfida alla giovinezza.
Se vi domandate - in genere dopo aver letto Chi - del potere e dell'etica.

Sonnecchia appena, in questo paese, una pancia antica.

Se vi domandavate come fosse, che faccia avesse una puttana di regime, potete guardare i giornali, di questi tempi.

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