martedì 2 marzo 2010

Nel frattempo

Non vi ho ancora raccontato per bene di Berlino, che già vi scrivo dalla mia stanzetta romana, deportata un'altra volta. Il fatto è che c'è la Gara.

Ora, se le gare in generale sono tante, le Gare saran si e no due o tre, e c'è di che perderci la testa. E infatti.

Si dice "chiamare la gara", libera traduzione dell'inglese "to call a pitch", nell'accezione il cliente ha chiamato la gara. La Gara, se il Cliente ha un tesoretto che sta intorno ai 100 milioni di euro da amministrare in campagne pubblicitarie, affidando i medesimi alle cure amorevoli dell'agenzia - a quel punto a buon diritto Agenzia - che vincerà la medesima.

Quanto a noi: facciamo la gara, siamo in gara, è gara. Se del caso, maiuscola.

In genere in questi casi un ristretto manipolo di pubblicitari di varia natura e competenza (gli strategici, quelli del research, i creativi, per esempio) scompaiono di punto in bianco, e si rivedono in circolazione dopo un quindici giorni. Se vi azzardate a domandare, dove sei stato? Vi sentirete invariabilmente rispondere, eh, abbiam fatto la Gara. Ah, ecco.

Dunque appena tornata a casa, e proprio mentre finalmente meditavo di darmi al beltempo, come dice mia madre, e passare la serata sbevazzando birra con la Ualix dalle parti di via Marghera, e godendomi il meritato, sudato e diciamocelo un-sacco-trendy successo di Berlino - proprio lì sull'attimo, ha chiamato la Capa Ginevra.

La Capa Ginevra, che oramai qualsiasi casino succeda ci si guarda e ci si dice: chiamiamo la Capa, sentiamo la Capa, adesso chiamo la Capa, o anche adesso scrivo alla Capa (questo però viene considerato proprio l'extrema ratio, in situazioni di speciale e reiterata gravità).
Una specie di cura prano.

Di conseguenza, se la Capa chiama te, è matematico che ci siano casini da smazzare in giro.

Ha detto: non hai da fare vero? E prima che io finissi una risatina idiota (ma in che senso capa? io ho sempre da fare) ha proseguito: dovresti venire qui, anche solo due o tre ore, ma magari anche stasera se non hai da fare.
Sono andata , e prima di tutto addio Ualix.

Ci ho trovato gente che di solito sta a Roma, ah, Giggé, ma che bello vederti, e quando sei arrivato. Dieci giorni fa. Ah, ecco.

Siamo usciti di lì la mattina dopo alle 8 e mezza (Ovviamente il taxista era gioviale, bello fresco e gli andava di fare conversazione, che ve lo dico a fare.)

In questo caso, si dice abbiamo fatto notte per la Gara, il che per qualche giorno ti assicura l'ammirazione, e una certa dose di franca commiserazione, da parte di tutta l'agenzia.

La gara ha prodotto una quintalata di slides, traduzioni dall'inglese in italiano e viceversa, grafici, inceppamenti nelle stampanti ormai esauste, perdita di slides e subitaneo ritrovamento delle stesse, chiavette USB contenenti 12 versioni diverse della stessa roba, un certo consumo di biscotti ripieni e caffé, tre sacchi di spazzatura. E tre buste, recapitate al Cliente entro le quattro.

Insomma, a quel punto uno serenamente pensa: okey, io per la Gara ho dato eh. Ho fatto notte, io.

Dopotutto si sta avvicinando a grandi passi il venerdì sera, e il meritato weekend con l'amato UCP appare come un bigné bello lustro nella vetrina di una pasticceria d'alto bordo.

Pare brutto non passare a lustrarsi le penne dalla Capa prima di andare leggiadri, hai visto Capa ho fatto Berlino e anche notte, sei contenta eh.

Potrei doverti chiamare domani tesoro, ha detto. Ah, capa, che bello. Ti sento sempre volentieri, lo sai. In che senso?

La sintesi è che a Roma stanno facendo il brainstorming. Per il video.
Ora, non fate finta di non capire che durante la presentazione della Gara sarebbe carino avere un video con le nostre persone che fanno qualcosa.
Da cui il brainstorming, che se poi non ne esce niente di decente è solo perchè il tempo è poco, non si possono fare i miracoli eh.

Avete chiamato un videomaker, sai quel signore con la telecamera che gira il video quando si fa un video? ha chiesto l'avveduta Capa.
In effetti non ci avevamo pensato, hanno detto quelli del brainstorming, ma adesso lo cerchiamo.
Non è il caso che trattenga il respiro intanto, deve aver pensato la Capa.

Ha chiamato di sabato, all'una e trentacinque circa, che fa Capossela, ma di giorno: nel bel mezzo del pranzo con l'UCP.
Che ha commentato stizzosetto, dato che l'agenzia - puranco se presto Agenzia - deve fargli lo stesso effetto di una specie di parente sempre nei guai e bisognoso di badante.
Non ti ha nemmeno chiesto se disturbava, ha detto facendo un po' l'offeso.

Ed eccoci alla stanzetta romana vista autostrada.
Perchè non era solo che ci voleva il videomaker, ma anche qualcuno che dirigesse tutta la questione, quindi la Capa ha detto vorrei che ci andassi anche tu.

Il video è stato finito poco fa, con il regista e i cameramen e una specie di storyboard e gli attori che sono stati bravi.
La Gara è domani alle 12. Mi manca solo di accennarvi che alla guida dell'agenzia che corre contro di noi c'è proprio lui, l'amato Crotalo. Carramba.

Nel frattempo il Governo della Repubblica ha approvato il decreto Romani, rendendo legale il product placement e (praticamente) illegale youtube.
Nel frattempo è nato il nuovo sito di Vogue Italia, che è veramente bello.
Nel frattempo quelli del PdL si sono dimenticati di consegnare le liste elettorali per le prossime Regionali entro il termine, perchè l'incaricato, tale signor Milioni, era andato a mangiar qualcosa. E' scoppiato un casino, ma la Polverini e Silvio si dichiarano "ottimisti".
Nel frattempo a Uomini e Donne la tronista Monica ha fatto la sua scelta, e quel burino di Emiliano (il prescelto) non si è nemmeno degnato di andare in puntata a dirle di no.

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